Dott.ssa Claudia Teriaca
Che cos'è la bulimia (bulimia nervosa) e quali sono i suoi sintomi?
La bulimia è uno dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Si caratterizza per la presenza di abbuffate (ossia episodi di eccessiva assunzione di cibo) seguite da condotte inappropriate per liberarsi del cibo ingerito, quali il vomito autoindotto, l’uso di lassativi, rigida restrizione alimentare, eccessiva attività fisica. Questa patologia è difficile da riconoscere in quanto spesso le persone affette presentano un peso corporeo nella norma.
L’abbuffata, in particolare, consiste nell’ingestione di un quantitativo di cibo eccessivo rispetto a quello che un'altra persona assumerebbe nello stesso lasso di tempo, avendo la sensazione di non riuscire a controllarsi dal mangiare o dallo smettere di mangiare una volta iniziato. Le abbuffate avvengono generalmente in solitudine e continuano finché l’individuo non si sente sgradevolmente o dolorosamente pieno. Chi si abbuffa, generalmente, non mangia con tranquillità, ma ingoia grandi quantità di cibo di ogni tipo (es. patatine, biscotti), molto in fretta e senza piacere a cui può seguire un forte senso di colpa. L’antecedente più comune a un’abbuffata è un’emozione negativa. Inoltre nella persona che soffre di bulimia nervosa l’autostima è influenzata in misura eccessiva dalla forma e dal peso corporei.
Secondo il DSM-V vi sono diversi livelli di gravità del disturbo in base alla frequenza delle condotte compensatorie: Lieve (1-3 episodi a settimana), Moderata (4-7 episodi a settimana), Grave (8-13 episodi a settimana), Estrema (14 o più episodi a settimana).
La bulimia di solito esordisce in adolescenza o nella prima età adulta. Le abbuffate iniziano in genere a seguito di diversi eventi stressanti possono precipitare l’esordio del sintomo.
Molte persone con bulimia nervosa mettono in atto diversi metodi tesi a compensare le abbuffate: vomitare è quella più comune. Gli effetti più immediati del vomito comprendono la riduzione della sensazione di malessere fisico e la paura di aumentare di peso. In alcuni casi il vomito diventa un obiettivo in sé e la persona si abbufferà per poter vomitare oppure vomiterà anche dopo aver mangiato piccole quantità di cibo. In genere queste persone diventano esperte nell’autoindursi il vomito, arrivando a farlo anche a comando mediante l’uso delle dita o di altri strumenti per stimolare il riflesso faringeo. Altre condotte di eliminazione comprendono l’uso inappropriato di lassativi (enteroclismi) e diuretici. Anche l’attività fisica eccessiva può essere utilizzata per prevenire l’aumento di peso ed è considerata tale quando interferisce con altre importanti attività e quando le persone continuano a praticarla nonostante le precarie condizioni fisiche o altre complicazioni mediche.
riscontrano nei pazienti affetti da tale disturbo dell’alimentazione:
scarso concetto di sé (bassa autostima);
scarsa consapevolezza delle proprie emozioni;
eccessivo perfezionismo;
oscillazione tra comportamenti impulsivi e comportamenti ossessivi;
eccessiva importanza attribuita al peso ed alla forma corporei.
Le persone con bulimia nervosa di solito si vergognano dei loro problemi con l’alimentazione e tentano di nasconderne i sintomi. Sono solite dare molta importanza al peso e alle forme corporee e presentano un intenso desiderio di perdere peso, che le porta a pensare costantemente alla dieta e al cibo.
Da un punto di vista psicologico la presenza di bulimia nervosa ha spesso effetti negativi sull’umore (es. tristezza, depressione e sensi di colpa) e sulla propria autostima.
Esistono, inoltre, delle caratteristiche specifiche di personalità che si
Trattamento
Per il trattamento della bulimia nervosa è stata provata l'efficacia della terapia cognitivo-comportamentale, nonché della terapia EMDR.
Il trattamento è spesso multidisciplinare, in quanto comprende anche l'affiancamento della terapia farmacologica, nonché l'intervento di dietisti e nutrizionisti.
Se pensi di soffrire di bulimia, contattami.
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Dott.ssa Claudia Teriaca